Sintesi delle risposte in vista del Sinodo sulla famiglia ricevute dalla Conferenza dei battezzati francofoni


di Claudine Onfray per la CCBF in “www.baptises.fr” del 3 gennaio 2014 (traduzione: http://www.finesettimana.org)

Ringraziamo papa Francesco di aver chiesto a tutti i cristiani di rispondere al questionario sul sinodo. A questo scopo, abbiamo sollecitato i commenti liberi dei nostri simpatizzanti. Ecco la sintesi di quasi quattrocento contributi scritti ricevuti fino ad oggi, in attesa dei prossimi…

Questa sintesi esprime innanzitutto un grido: è urgente ascoltare il popolo di Dio, perché la sua pratica in ambito sessuale è in totale disaccordo con l’insegnamento del magistero. Da 50 anni, il popolo lo rifiuta, lo ignora, o se ne va. Una parola che possa essere ascoltata, è una parola del proprio tempo, quale che sia. La famiglia resta il luogo privilegiato degli apprendimenti, dell’educazione, della vita in comune, dell’accettazione delle differenze, dell’esercizio della libertà e dell’iniziazione alla fede. È un fatto malaugurato per la nostra chiesa non esservi più così presente come potrebbe esserlo.

I battezzati si aspettano una parola che non giudichi né condanni, ma che, nella complessità delle vite, delle scelte, delle ambivalenze, aiuti a vivere. Non si tratta di edulcorare il Vangelo, ma di viverlo.

È quindi una sfida vera per la Chiesa abbandonare il suo ruolo di doganiere e di notaio del sesso, di non dire più di essere esperta in umanità, ma di diventarlo. Senza dimenticare che Cristo è venuto non per i sani ma per i malati. La nostra Chiesa deve convertirsi a questa parola misericordiosa.

È urgente fare degli atti concreti:
1. Di benevolenza verso il nostro mondo. Che il sinodo tenga conto dei progressi medici, dell’allungamento della speranza di vita, di una demografia mondiale che esplode. La convivenza “sperimentale” è diventata la regola, le unioni libere sono sempre più frequenti, i divorzi sempre più numerosi. La legge naturale (nozione non compresa e non comprensibile) non può più e non deve più essere un riferimento.
2. Di umiltà verso le coppie. Che si lasci insegnare da loro, che si fermi sulla soglia della camera coniugale, lasciando alle coppie la scelta di una genitorialità responsabile e felice che permetta la realizzazione della coppia e dei figli, senza fissarne le modalità, né per la contraccezione né per la infertilità. Che rivolga uno sguardo positivo su ogni famiglia, perché è su questo terreno che la Parola di Dio potrà radicarsi.
3. Di accoglienza verso i “sans papiers” (‘senza documenti’) della Chiesa, cominciando col bandire l’espressione “situazioni irregolari”.
Si tratta:

  • –  dei divorziati risposati. Che tutta la Chiesa si rallegri, semplicemente, quando un uomo o una donna si rimettono in piedi dopo un fallimento, fosse anche quello del matrimonio. Che il magistero non pensi di farlo a prezzo di una richiesta di nullità che sarebbe disumana e offensiva, sia per il primo coniuge che per i figli. Che li accolga senza restrizioni al sacramento della riconciliazione e alla Tavola Eucaristica. Il rifiuto attuale è uno scandalo, perché il Perdono è un dono di Dio per tutti.
  • –  delle persone omosessuali, che sono dei battezzati a tutti gli effetti.
  • –  dei candidati sinceri al battesimo o ad altri sacramenti, indipendentemente dal loro stato di vita.

    4. Di benedizione verso tutto ciò che mette in piedi l’essere umano, in rapporto con l’altro, per quanto possa essere diverso, che benedica ogni amore sincero.

5. Di giustizia, instaurando la parità uomini-donne in tutti gli organismi decisionali della Chiesa.

Questo testo, con l’indicazione del numero delle approvazioni che saranno state ricevute, sarà inviato il 14 gennaio agli organizzatori del Sinodo sulla famiglia che si terrà a Roma nell’autunno 2014.

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